“I non morti” è il romanzo rivelazione di Matteo Mauri.
Ciao ragazzi, vi voglio parlare brevemente del mio libro da poco uscito. Sopra vedete la copertina e il contenuto che cela é quello di una storia fuori dagli schemi. Il romanzo é il risultato di un sogno e ne racchiude quindi la natura onirica ed imprevedibile. Il lavoro più’ difficile che ho dovuto svolgere, é stato quello di dargli un telaio, una struttura che rendesse usufruibile a tutti quel lampo comparso nel buio della notte. Il libro é ambientato in futuro prossimo e parla di un padre e di un figlio: Gino e Giacomo, persone comuni, che vengono ingiustamente condannati e accompagnati in un carcere immerso nel zona Frutta & Verdura di un Supermercato. La giustizia funziona solo una volta al mese, e cosi’ anche l’apparato ad essa connesso, non é strano vedere in questo spazio/tempo, un poliziotto che terminato il suo compito, si svesta della divisa per tornare di corsa al suo normale lavoro (panettiere, ragioniere, fruttivendolo ecc. ecc.) Durante un’ intervista, un giornalista mi chiese come avevo fatto a pensare ad alcuni curiosi ed interessanti espedienti che aveva incontrato lungo la lettura del romanzo. Bé tutto quello che leggerete non é frutto di espedienti o di ragionamenti a tavolino, ma é solo la verità, é solo quello che mi sentivo di scrivere senza ragionamenti né calcoli, ho semplicemente seguito il solco di quel sogno e spero che vi possa piacere stare per qualche ora e pagina, a contatto con lui, io ancora sto cercando di tradurlo, di capirne tutti i significati e le metafore nascoste. Nei prossimi post scriverò, oltre che di moto e videogiochi e di molti altri argomenti, anche di quello che ho scoperto fino ad ora della mia opera prima.
1 Comment
simona
8 Maggio 2015Un po’ come fosse una piccola DIVINA COMMEDIA di una realtà parallela,
un’ arrampicata cerebrale in un non mondo che rispecchia, in parte, alcune situazioni della vita da uomini, avvenute in passato che stanno avvenendo e che aihmè potrebbero ripresentarsi… Insomma racconto che tiene sospesi e fa riflettere. Un racconto deve saper emozionare, e questo ci riesce !
Complimenti !!
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