Gino e Giacomo sono a casa, in un giorno come tanti. Bussano alla porta, è la polizia che li ammanetta conducendoli fino in piazza Duomo, dove vengono rinchiusi in un’immensa uccelliera adornata per il Periodo di Giusta Punizione.
L’Italia non ha più un sistema giuridico, ma una giustizia che funziona solo una volta al mese nell’arco di un intero anno. Vengono ingiustamente accusati e portati in un carcere, immerso nella zona Frutta & Verdura di un grande supermercato.
«Dovete piegarvi e infilarvi in quegli scaffali, per cortesia. Lo fanno tutti, è la prassi.»
«Lei è un Non-morto le dico, e adesso si pieghi come una camicia, su… Allora?! Entri, incominci dalle gambe!»
Da giorni non mangiavano, non bevevano, eppure erano ancora vivi…
L'autore
Matteo Mauri
Nato a Como il 16/09/1980, si avvicina alla scrittura all’età di sedici anni dopo aver letto alcune poesie di Pablo Neruda.
Ama la pittura e il disegno, sempre a sedici anni inizia a scrivere racconti e piccole storie fino al giorno in cui un sogno vivido e intenso lo porta a elaborare la sua opera prima: "I non morti". Sviluppa il nucleo centrale di questa visione nel corso degli anni, in base alla sua personale interpretazione della realtà che percepisce intorno a sè.
Roberto Ronchetti Credit ManagerUn libro decisamente interessante e fuori dagli schemi. Originale la storia. Dopo un inizio un po' lento si viene travolti dai vecchi temi esistenziali ed esortati a vivere e pensare con la nostra testa.
Luca Aliverti HR ManagerUn libro molto “particolare” che sicuramente tocca il lettore a lo conduce ad interrogarsi sui principi alla base della vita. Assolutamente da leggere.
Roberto Brusa Cost Control ManagerUna vicenda intricata e ricca di risvolti psicologici nella quale il “non luogo” diventa il microcosmo utilizzato per analizzare la società contemporanea ed i comportamenti dell’uomo.
Daniele Butturini Arte Varese-Arte Al LimiteI “Non Morti” rappresenta un interessante tentativo di coinvolgere il lettore in una lettura partecipata. Chiari sono le ispirazioni, da Kafka a P.K. Dick, che ci fanno subito intuire in che mondo letterario ci stiamo muovendo. Costante è l’intreccio sogno-veglia, immaginario e reale, come costante appare il dialogo interiore. Una pioggia fitta e leggera che fa da sfondo allo scritto, dove lo sfondo che continua ad intervenire nel presente è il ricordo. Il mondo rappresentato sembra quello reale, solo enfatizzato nelle sue contraddizioni caricaturali, nel senso insensato del quotidiano. Un invito sussurrato ad uno sguardo nuovo e personale sulla vita ed a ciò che ci sta intorno.